Il testo narrativo: guida all’analisi e alla a scrittura
In questa guida completa ti illustriamo la struttura del testo narrativo e ti forniamo spunti e consigli per scriverne uno. Scoprirai anche come farti aiutare dagli strumenti online di Adobe Acrobat.

Ti sarà sicuramente capitato di leggere una storia coinvolgente e di ritrovarti in un altro mondo. Magari eri tra i pirati in cerca di un tesoro, oppure tra i banchi di scuola con un protagonista un po’ simile a te. Tutto questo è stato possibile grazie a un testo narrativo.
Ma che cos’è esattamente? Come si scrive? In questa guida ti daremo consigli pratici e spunti per scrivere un testo narrativo convincente per una verifica in classe o per l’esame di terza media. Vedrai, non è così difficile!
Che cos’è un testo narrativo?
Il testo narrativo è una forma di scrittura che racconta una storia. Può essere inventata (come nei racconti di fantasia) oppure reale (come in un diario o una cronaca) o ancora prendere spunto da un fatto reale ma integrando elementi inventati (come in una storia romanzata). Il suo obiettivo principale è coinvolgere il lettore attraverso una serie di eventi collegati tra loro, spesso con personaggi, ambientazioni e situazioni che si evolvono nel tempo.
Immagina di raccontare a un amico cosa è successo durante una gita scolastica: è già narrazione! Solo che nel testo narrativo lo fai in modo più strutturato, usando strategie di scrittura che rendano la storia interessante e facile da seguire.
Come scrivere un testo narrativo
Scrivere un testo narrativo è più semplice di quel che può sembrare a un primo impatto, ma richiede attenzione ad alcuni passaggi fondamentali. Prima di tutto, devi avere un’idea. Anche semplice: un litigio tra amici, un sogno strano, una vacanza andata male. Prendi spunto da un fatto realmente accaduto a te o a qualcun altro e da lì inizia a pensare ai personaggi, all’ambientazione e soprattutto al “problema” che muove la storia. Senza un conflitto o un evento centrale, il racconto rischia di essere noioso.
Per passare all’azione, comincia sempre con una mappa concettuale o uno schema del testo narrativo. Ti aiuta a mettere in ordine le idee prima di iniziare a scrivere. E ricordati: non devi per forza scrivere tutto di getto. Puoi iniziare con una bozza, rileggerla e migliorarla. Anche i grandi scrittori fanno così!
Testo narrativo: schema di base
La prima cosa da tenere a mente per scrivere un buon testo narrativo è seguire una struttura chiara e logica. Non si tratta solo di “raccontare una storia”, ma di costruirla come un piccolo edificio, mattone dopo mattone. Per cominciare, ti consigliamo di seguire la struttura classica, che prevede quattro momenti fondamentali:
- Introduzione: presenta il contesto, i personaggi principali, il tempo e il luogo.
- Sviluppo: introduce il problema, l’evento o la situazione che mette in moto la storia.
- Climax: è il punto di maggiore tensione, quello in cui il protagonista deve affrontare una scelta, un ostacolo o un’emozione forte.
- Conclusione: chiude la vicenda, risolvendo la situazione e lasciando un messaggio o una riflessione.
Conoscere e rispettare questa struttura ti aiuta a non perderti nel racconto e a trasmettere un’idea coerente e ben costruita al tuo lettore. Vediamo in dettaglio tutti i passaggi.
Introduzione: l’inizio che apre la porta alla storia
L’introduzione è come l’ingresso di una casa: è la prima cosa che il lettore vede e deve invogliarlo a entrare nella trama. In questa parte del testo narrativo, solitamente si presenta il contesto della storia, dando dei punti di riferimento spaziali e temporali e introducendo i personaggi principali. Cerca di presentare tutti questi elementi in modo coerente. Un testo narrativo ad esempio potrebbe cominciare così: “Era una giornata di giugno e Marta, seduta sull’autobus che la portava a scuola, stringeva tra le mani una busta chiusa ricevuta la settimana prima”. Già da qui possiamo intuire il luogo, il tempo e che sta per succedere qualcosa di importante.
Sviluppo: l’evento che cambia tutto
Dopo aver presentato la situazione iniziale, è il momento di far accadere qualcosa. Lo sviluppo è la parte in cui entra in gioco il cosiddetto “elemento di rottura”: un problema, una scoperta, una decisione improvvisa, un evento che cambia l’equilibrio iniziale. Questo momento è fondamentale perché dà slancio alla storia, mette in moto i personaggi e crea curiosità. Con l’introduzione hai convinto il lettore ad entrare in casa, ora devi convincerlo a restare, intrattenendolo con la tua storia. Tornando al nostro esempio, potremmo proseguire così: “Quando Marta aprì finalmente la busta, capì che la sua vita stava per cambiare: dentro c’era una lettera di uno zio che si era trasferito in un’altra città anni prima dopo un litigio con la sorella, la madre di Marta”. Lo sviluppo rende la storia dinamica e porta il lettore a voler scoprire cosa succederà dopo.
Climax: il momento più intenso
Il climax è il cuore pulsante del racconto, il momento in cui la tensione raggiunge il suo massimo. È qui che il protagonista si trova davanti a una scelta difficile, un ostacolo da superare o un’emozione molto forte da affrontare. È il punto in cui tutto sembra incerto, in bilico, e il lettore è completamente coinvolto. Questo momento spesso definisce il senso dell’intera storia. Immaginando di dover creare un climax per il nostro racconto, potremmo continuare così: “Marta era lì, davanti alla lettera che avrebbe potuto svelare il suo passato, ma non sapeva se era pronta a scoprire tutta la verità.” A questo punto, se siamo riusciti a creare una situazione di tensione, dunque un vero climax, il lettore dovrà per forza continuare a leggere e scoprire come va a finire. Sicuramente hai sperimentato la stessa sensazione leggendo un libro appassionante: avevi raggiunto il climax del romanzo!
Conclusione: la fine che lascia il segno
Ogni storia ha bisogno di una fine. La conclusione serve a chiudere il cerchio, a risolvere la situazione creata dallo sviluppo e dal climax. Può essere felice, triste, aperta o sorprendente, ma deve avere un senso, deve lasciare al lettore una sensazione di completezza. In questa parte si tirano le somme, si mostrano le conseguenze delle azioni del protagonista e, spesso, si trasmette un messaggio o una riflessione. Per esempio: “Marta aprì la lettera, trovando finalmente le risposte che cercava da anni. E, anche se non era tutto come aveva immaginato, sentiva di essere finalmente libera da un peso.” Una buona conclusione dà significato alla storia e la rende compiuta: ora il nostro lettore, se abbiamo scritto un buon testo narrativo, proverà una sensazione di soddisfazione.
Per passare all’azione: ora che conosci la struttura di un testo narrativo, prova a creare una storia seguendo i passaggi elencati sopra. Per il momento sarà sufficiente abbozzare poche frasi per ogni passaggio, che andrai ad ampliare seguendo i quattro elementi fondamentali di un testo narrativo, di cui ti parliamo nella prossima sezione.
Per assicurarti che la struttura sia coerente, puoi chiedere aiuto all’Assistente IA di Acrobat online, una chat interattiva a cui sottoporre il testo narrativo racconto e chiedere di sintetizzare la trama per punti o fornire un riassunto della tua storia: in questo modo puoi verificare se la tua struttura narrativa è chiara e coerente.

L’Assistente IA di Acrobat al servizio dei tuoi progetti
Se scrivi il testo al computer, puoi usare la nuova pagina Adobe che ti permette di interagire con i tuoi PDF grazie all’intelligenza artificiale: Adobe AI Chat PDF. Puoi fare domande sul contenuto, chiedere chiarimenti e ottenere spiegazioni come se avessi un tutor personale!
I quattro elementi fondamentali di un testo narrativo
I personaggi: il cuore della narrazione
I personaggi sono gli attori della tua storia, le figure che vivono eventi, compiono scelte, provano emozioni. Senza personaggi ben costruiti, un racconto resta vuoto, poco coinvolgente. Possono essere umani, animali parlanti, robot o creature, ciò che conta è che siano credibili e coerenti, anche in un mondo di fantasia. Ricordati che quando leggiamo una storia tendiamo sempre a immedesimarci in un personaggio: se questo non è credibile o che non agisce in modo logico, perderemo interesse. Per creare empatia e favorire questa immedesimazione, ogni personaggio dovrebbe avere almeno due o tre caratteristiche ben definite: ad esempio, “Marta è timida, ama leggere e ha paura di parlare in pubblico”.
Solitamente, in una storia abbiamo almeno un protagonista, il personaggio principale, attorno al quale ruota tutta la storia (nel nostro caso Marta), un antagonista, colui (o ciò) che mette alla prova il protagonista, creando conflitto (come lo zio) e i personaggi secondari, quelli che aiutano a sviluppare la trama o a far emergere aspetti del protagonista. Nell’esempio che abbiamo riportato sopra, potrebbe essere un’amica con cui Marta si confida, raccontandole della lettera.
Per passare all’azione: immagina ogni personaggio come una persona reale. Come si veste? Cosa pensa? Ha un segreto? Più dettagli fornisci, più sarà vivo nella mente del lettore.
Il narratore: la voce che guida il lettore
Il narratore è la voce che racconta la storia e scegliere il tipo di narratore è una delle decisioni più importanti per chi scrive un testo narrativo. Esistono diverse possibilità, ognuna con i suoi vantaggi. Vediamo le due principali:
- Narratore interno (in prima persona): è un personaggio della storia che racconta ciò che vive in prima persona. È perfetto per far emergere emozioni, pensieri, punti di vista personali.
- Narratore esterno (in terza persona): è una voce esterna alla storia, che può limitarsi a raccontare i fatti (narratore esterno oggettivo) o conoscere anche i pensieri e le emozioni dei personaggi (narratore onnisciente).
La scelta del narratore cambia l’effetto della storia. Se vuoi far immedesimare il lettore nel protagonista, usa la prima persona. Se vuoi raccontare più punti di vista o avere un controllo più ampio sulla trama, scegli la terza. Puoi anche usare un narratore inaffidabile, che mente o omette informazioni, oppure un narratore testimone, che racconta la storia di qualcun altro.
La trama: gli ingranaggi della storia
La trama è l’insieme degli eventi che compongono il racconto, come le tappe di un viaggio. Ogni evento deve avere un motivo per esistere, deve spingere la storia in avanti. Una trama ben costruita è coerente, ordinata, ma anche capace di sorprendere. Come abbiamo visto, solitamente segue una struttura definita, con introduzione-sviluppo-climax e conclusione, dove ogni passaggio è collegato al precedente.
I colpi di scena rendono più viva la narrazione, ma evita di creare una storia in cui “succedono cose a caso”: il lettore non riesce a seguire e perde interesse. La trama deve avere sempre un filo logico, pur con momenti di tensione, sorprese e colpi di scena. Per questo è importante creare sempre una scaletta a cui attenersi.
Ambientazione: spazio, tempo e atmosfera
L’ambiente è lo sfondo della storia, il luogo e il momento in cui si svolgono i fatti. Non si tratta solo di dire “in una città” o “in montagna”, ma di creare atmosfera, emozione, colore. Tornando alla nostra storia, sappiamo che è mattina perché Marta sta andando a scuola: possiamo immaginarci l’interno dell’autobus, magari un po’ rumoroso perché pieno di studenti. Sappiamo che è giugno, quindi probabilmente si tratta di una giornata assolata e abbastanza calda. Come vedi, poche parole sono state sufficienti per immaginarci la scena. Ricordati che un buon ambiente non è solo decorativo: può diventare un vero personaggio, influenzare le scelte, riflettere lo stato d’animo del protagonista. Impara a usarlo con creatività!
Per passare all’azione: pensa all’ambientazione del tuo testo narrativo, individua alcuni dettagli che permettono di cogliere l’atmosfera e cerca di inserirli all’interno della narrazione, per creare un contesto chiaro senza appesantire il testo con troppe descrizioni.

Il testo narrativo all’esame di terza media
Se frequenti la terza media, c’è un momento importante che ti aspetta: l’esame finale. Tra le prove scritte, una delle tipologie previste è proprio il testo narrativo e descrittivo, in alternativa al testo argomentativo e alla sintesi e comprensione del testo. Ora conosci tutti gli elementi per scrivere un racconto coinvolgente, quindi perché non scegliere questa prima tipologia? Prima dell’esame, allenati scrivendo almeno 3 o 4 testi narrativi su temi diversi (una vacanza, una sfida, un’amicizia, un sogno…). Di seguito trovi alcuni consigli per affrontare al meglio questa prova.
Usa un lessico vario e coerente con la situazione
Uno degli errori più comuni nei testi narrativi è l’uso ripetitivo delle parole. Per rendere il tuo racconto più interessante e scorrevole, è fondamentale arricchire il vocabolario. Questo non significa usare parole difficili o “da dizionario”, ma scegliere termini precisi e adatti al contesto.
Ad esempio, invece di scrivere sempre “disse”, puoi alternare con “chiese”, “sussurrò”, “esclamò”, “ribatté”. Se il tuo personaggio è triste, puoi descriverlo con espressioni come “gli occhi lucidi”, “la voce rotta”, “il silenzio che pesava”. Ogni parola è uno strumento che può rendere più viva la tua narrazione. Durante l’esame, dimostrare di saper scegliere il lessico giusto ti farà ottenere un punteggio più alto, soprattutto nella voce “ricchezza e appropriatezza linguistica”.
Cura l’ortografia e la punteggiatura: anche la forma conta!
Spesso si pensa che, se la storia è bella, piccoli errori di ortografia o punteggiatura possano passare inosservati. Ma la verità è che anche la forma ha un grande peso nella valutazione. Un racconto ben scritto, con le virgole al posto giusto e senza errori grammaticali, è molto più piacevole da leggere e dimostra attenzione, cura e maturità. Prima di consegnare il compito, rileggi sempre. Verifica l’uso delle maiuscole, degli accenti, dei tempi verbali. Controlla se ogni frase ha un soggetto e un verbo, se i dialoghi sono ben costruiti e racchiusi tra virgolette. A volte, basta poco per trasformare un buon testo in un ottimo testo.
Mentre ti eserciti a casa puoi caricare il testo sulla pagina AI Chat PDF di Adobe per chiedere se ci sono errori, oppure per farti spiegare le regole grammaticali che ti creano più difficoltà. Un alleato in più per migliorare!
Converti il tuo file Word in PDF
Con lo strumento di conversione online gratuito di Adobe Acrobat puoi trasformare il tuo file Word in un documento PDF con un solo clic.
Inserisci emozioni, pensieri e dettagli credibili
Il segreto di un buon testo narrativo non è solo nella storia che racconti ma anche nel modo in cui la fai sentire al lettore, trasmettendo emozioni: paura, felicità, rabbia, sorpresa. Per farlo, devi entrare nella testa del tuo protagonista, raccontarne i pensieri, i dubbi, le reazioni. Non dire solo “Marta era triste”, ma descrivi cosa prova: “Le mani tremavano e sentiva un nodo stretto in gola”.
I dettagli sensoriali (suoni, odori, immagini) aiutano molto. Se descrivi “il cuore che batteva come un tamburo impazzito”, il lettore sente l’ansia insieme al personaggio. All’esame, saper coinvolgere chi legge è un ottimo punto a favore. Dimostra che sai usare la scrittura non solo per raccontare fatti, ma anche per emozionare e far riflettere. Ed è proprio questo che rende un testo narrativo speciale.
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