Il primo piano nella fotografia.
Una foto in primo piano ben realizzata riesce a dire molto del soggetto. Può esprimere il carattere,
l’atteggiamento, andando oltre al semplice aspetto estetico.
È fondamentale per un fotografo sapere come verrà utilizzata la foto in primo piano, in modo tale da mettere in risalto le particolarità del soggetto che devono essere valorizzate per un determinato scopo.
Che cos’è il primo piano in fotografia.
In poche parole, il primo piano in fotografia è un’inquadratura stretta sul soggetto che si vuole immortalare, il quale viene inquadrato generalmente dalle spalle in su. Viene utilizzato molto nei film durante i dialoghi, per permettere agli spettatori di poter cogliere con più facilità ogni dettaglio del volto e risaltare dei particolari estetici o emozionali del soggetto.
In fotografia tuttavia si possono distinguere diversi “piani”. Tra quelli più utilizzati vi sono:
- Piano americano (PA), in cui l’inquadratura parte da metà coscia. Lo si utilizza in particolare quando devono essere immortalati due o più soggetti a cui si vuole dare una certa libertà di espressione e movimento. Il piano americano fu tra le inquadrature preferite nei film western, dove era necessario rendere ben visibili allo stesso tempo attori e fondine appese alle cinture.
- Piano medio (PM) o Mezza figura (MF), in cui il soggetto viene immortalato a partire dalla vita. L’inquadratura viene stretta molto di più sull’individuo ma consente comunque ai soggetti una discreta libertà di movimento.
- Primissimo piano (PPP), in cui l’inquadratura si concentra maggiormente sul volto del soggetto. L’ambiente non è più riconoscibile, così come anche non è più visibile il resto del corpo dell’individuo. È un’inquadratura utilizzata soprattutto per mostrare appieno l’aspetto emozionale di chi si sta immortalando.
- Particolare (PART), in cui l’inquadratura si concentra su una piccola parte del corpo dell’individuo che non necessariamente deve ricadere sul volto.
Viene spesso utilizzata per enfatizzare una particolare azione del soggetto, come l’afferrare qualcosa, o una reazione del corpo.
- Dettaglio (DETT), si focalizza esclusivamente sugli oggetti e/o le relative azioni di questi ultimi. Un celebre esempio è la scena finale di Inception, con un’inquadratura in dettaglio di una trottola in movimento.
Le foto in primo piano con lo sfondo sfocato sono sempre più utilizzate nella fotografia, eppure la relazione che esiste tra il soggetto e lo sfondo non deve essere mai data per scontata e talvolta anzi, si rivela fondamentale per ottenere foto d’impatto. Non bisogna pensare a priori che un’ottima foto in primo piano sia quella dove tutta l’attenzione viene focalizzata sul soggetto da immortalare. Molto spesso infatti soffermarsi anche sulla scelta dello sfondo può fare la differenza, poiché sfruttandolo al meglio sarai in grado di risaltare e valorizzare il soggetto.
Creare la foto perfetta è possibile, e potrai ottenerla con un perfetto bilanciamento tra primo piano e sfondo. Per farlo, basta seguire tre indicazioni:
1. Fai un buon uso della Lunghezza focale: immagina di avere un soggetto in primo piano e allo stesso tempo uno sfondo suggestivo. Sarebbe un peccato non dedicargli il giusto spazio, e probabilmente questo si riscontrerà anche nel risultato finale. Per questo puoi “giocare” e regolare le dimensioni dello sfondo senza intaccare quelle del soggetto in primo piano, semplicemente aumentando la distanza da quest’ultimo mentre utilizzi lo zoom. In questo modo, avrai uno sfondo più grande che darà sicuramente più carattere alla foto.
2. Sfrutta l’altezza: regola l’altezza della tua macchina fotografica per cambiare la distanza tra il tuo soggetto e lo sfondo e potrai ottenere un effetto più o meno ravvicinato tra i due elementi della foto.
A seconda infatti che ti posizioni da un punto di vista più alto per immortalare, potrai notare, allo stesso tempo, sia come lo spazio verrà redistribuito tra il soggetto in primo piano, sia come i dettagli saranno più o meno visibili ad aumentare della distanza relativa.
3. Trova la giusta posizione: per scattare la tua foto in primo piano, non focalizzare la tua attenzione solo sullo sfondo o sull’elemento che stai immortalando, ma guarda l’intera composizione. In questo modo potrai valutare quale sia la posizione perfetta da assegnare al soggetto della foto e la relativa atmosfera che vuoi infondere alla composizione finale: se l’elemento in primo piano sarà infatti posizionato nella parte più bassa della foto, l’atmosfera tenderà ad essere più “pesante”; viceversa, con il soggetto in posizione più centrale, otterrai un risultato più equilibrato e un’atmosfera più positiva.
Impostare la corretta illuminazione è fondamentale per le foto in primo piano e in quanto tale, sono presenti diverse tecniche e combinazioni di luci, utili da conoscere se si vogliono ottenere effetti e risultati diversi ad ogni scatto.
1. La luce d’effetto (o kicker light), molto utile abbinata alla luce principale, specialmente quando si lavora su sfondo scuro, perché delinea meglio i contorni del soggetto e donare tridimensionalità alla composizione. La kicker light deve essere più potente della luce principale e deve essere posizionata in maniera più angolata per poter giocare contemporaneamente sia con le luci che con le ombre. Una variante della luce d’effetto è la Hair light, che punta sui capelli del soggetto per aumentarne il volume o accentuarne la texture.
2. La luce di sfondo (o background light), viene utilizzata per illuminare lo sfondo, ed è particolarmente apprezzata quando si devono immortalare soggetti scuri su sfondi altrettanto scuri. In questo modo viene data anche maggiore tridimensionalità alla composizione stessa.
3. La luce frontale, si ottiene posizionando la luce principale di fronte al soggetto, leggermente in alto, equidistribuendo le ombre su entrambi i lati. È molto utile per non rendere visibili eventuali imperfezioni della pelle. Quando la luce viene ulteriormente alzata ma inclinata verso il basso si ottiene la Butterfly Light o Luce Cinematografica, in grado di riprodurre un effetto molto naturale.
4. La luce loop, si ottiene spostando e abbassando la luce principale di 45° rispetto al soggetto da immortalare. Si creeranno delle ombre specialmente all’altezza del naso che servono a dare tridimensionalità al volto senza esasperarne i lineamenti.
5. La luce Rembrandt, si ottiene posizionando la luce principale arretrata e angolare rispetto all’elemento da ritrarre. Questa composizione creerà una sorta di triangolo di luce rovesciato sulla guancia non illuminata del soggetto, dando alla composizione generale un’atmosfera intensa, perfetta per una foto in primo piano ad alto impatto emozionale.
Non tutti I primi piani sono uguali: lo scatto di un volto in primo piano realizzato per caso, ad esempio, dovrà essere diverso da una foto in primo piano scattata per essere caricata su un profilo LinkedIn, che invece dovrà essere il più professionale possibile e descrivere bene particolari caratteristiche del soggetto.
La posa dunque assume una rilevanza fondamentale nei primi piani, nei quali si deve mantenere l’esigenza comunicativa della composizione finale. A tal proposito, abbiamo raccolto qualche consiglio utile da seguire per realizzare dei primi piani impeccabili.
1. Attenzione alla postura: indipendentemente dal tipo di foto, fare attenzione alla postura del soggetto è la base. Tieni a mente infatti che un buon risultato finale deve essere il più naturale possibile e in quanto tale, la postura gioca un ruolo cruciale. Ricorda al tuo soggetto di controllare schiena e spalle, rimanere rilassato, ma senza piegarsi o incurvarsi.
2. Fai muovere il tuo soggetto: anche se si tratta di un volto in primo piano, dai libertà di espressione al tuo soggetto. In questo modo, potrai far risaltare e valorizzare diversi aspetti funzionali alla finalità del tuo scatto. Chiedere al soggetto di muoversi o camminare verso la macchina fotografica può aiutare nello sconfiggere l’imbarazzo davanti la fotocamera e nell’ottenere quell’effetto naturale che altrimenti sarebbe difficile da cogliere mantenendo una posizione immobile.
3. Sfrutta a tuo vantaggio l’ambiente: A proposito di imbarazzo, cerca di mettere il tuo soggetto a suo agio sfruttando con astuzia l’ambiente che ti circonda: puoi farlo poggiare a un muro, a una staccionata, puoi chiedergli di sedersi e aggiungere una qualche inclinazione del volto, ma sempre tenendo bene a mente i consigli sulla corretta postura.
4. Aspira al sorriso spontaneo: la maggior parte delle persone davanti a una macchina fotografica tende a sfoggiare il più bello dei sorrisi. Se però questo si protrae troppo a lungo, l’effetto finale immortalerà un sorriso forzato e innaturale. Per evitare ciò, basta chiedere al tuo soggetto di non guardare la macchina fotografica fin quando non glielo dirai tu, a quel punto dopo aver settato le varie impostazioni, conta fino a tre e scatta: ecco a te un sorriso fresco e spontaneo!
Differenti inquadrature nelle foto in primo piano richiedono impostazioni differenti, dunque è sempre utile avere qualche consiglio sulle migliori impostazioni da settare nella macchina fotografica per ottenere degli scatti davvero suggestivi.
1. Scegli sempre l’impostazione manuale: per quanto comoda sia, la modalità automatica è da escludere, poiché preclude tantissimo le potenzialità della macchina. In modalità manuale potrai controllare tutte le impostazioni e regolarle in base alle tue esigenze. Se sei poco esperto, puoi anche optare inizialmente per la modalità semi-automatica.
2. Mantieni gli ISO bassi: un valore di ISO basso in un ambiente illuminato naturalmente ti farà evitare il rumore e la granulosità dell’immagine. Se invece ricerchi proprio quest’ultimo effetto e l’ambiente è poco luminoso, puoi aumentare gli ISO.
3. Mantieni un’apertura ampia: nelle foto in primo piano con sfondo sfocato quello che conta è avere il volto del soggetto ben definito e perfettamente a fuoco. Per far ciò dovrai assicurarti un’apertura ampia che permetta di sfocare lo sfondo, concentrandosi così solo sul soggetto.
4. Regola la velocità di scatto: imposta per quanto tempo l’otturatore rimarrà aperto dopo che avrai scattato. Più tempo questo rimane aperto, più luce entrerà illuminando il sensore e dunque la foto sarà più luminosa. Trova il giusto equilibrio tra la sensibilità del sensore e la velocità di scatto per ottenere l’esposizione ideale per la tua foto, ma ricorda che più l’obbiettivo resta aperto, più potrai incorrere nel rischio di una foto mossa.
Photoshop è un ottimo strumento per migliorare la qualità dei tuoi primi piani. Puoi ad esempio decidere di rendere più smagliante e bianco un sorriso, o aumentare l’intensità del colore degli occhi del soggetto; puoi aumentarne la luminosità o il contrasto, dando alla foto un aspetto più professionale o un’atmosfera più calda o fredda, ottimizzando al meglio la luce e i valori tonali.
Collaboratori:
Grace Rivera: fotografa e regista, abbina uno stile fotografico audace alla moda e la bellezza, ispirandosi alla femminilità, al non-convenzionale e all’amore per se stessi.
Hannah Concannon: originaria di Portland (OR), esplorando con la sua arte lo stato dell'identità nell'era digitale, concepisce il selfie come luogo della performance e il corpo come superficie e veicolo di significato.
Sarah Aagesen, grafica e content creator dall’esperienza decennale, associa il suo background nel marketing al design e alla fotografia portando avanti progetti inerenti alla brandizzazione.
Carli Davidson, fotografa, regista e animalista, è autrice della fortunata serie di fotografia naturale e umoristica SHAKE, realizzata grazie all’esperienza in cura e addestramento degli animali, che applica nella sua arte.
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