Riporta in vita il passato con la fotografia vintage
Dai metodi della vecchia scuola come il bianco e nero in poi, scopri come utilizzare al meglio la tecnologia delle foto retrò per catturare scatti incredibili.
Foto di Jennifer Froula-Weber
Cos’è la fotografia vintage?
Quella della fotografia vintage è una categoria molto ampia. Non è rappresentata esclusivamente da una tecnologia o una tecnica: include infatti tutti i tipi di fotografia analogica, dalle più vecchie macchine fotografiche ormai esposte nei musei e che utilizzavano la pellicola Kodachrome fino a quelle con pellicola dei primi anni 2000. “La fotografia vintage si basa sull’utilizzo dei colori, del bianco e nero o dei materiali invertibili nelle macchine fotografiche analogiche”, racconta la fotografa Jennifer Froula-Weber.
La fotografia come mezzo di comunicazione ha ormai 200 anni e le prime foto risalgono agli inizi del XIX secolo. In quel periodo, si è evoluta ed è cambiata moltissimo, dalla dagherrotipia su lastre d’argento fino al ferrotipo e alle lastre di vetro alla gelatina, per poi arrivare alla moderna pellicola, passando da stili come l’inchiostro o le foto in bianco e nero fino alle Polaroid.
Oggi, quasi tutti i fotografi professionisti utilizzano le fotocamere digitali, ma lavorare con la tecnologia retrò è sempre un’esperienza affascinante per tutti e porta ancora a risultati meravigliosi. Attingere alla storia della fotografia è un ottimo modo per dare una nuova vita agli scatti di fotografia di moda o per creare bellissimi murali o stupende foto di famiglia.
Foto di Jennifer Froula-Weber
Primi passi verso la fotografia vintage
Per catturare la vera essenza vintage nelle foto, prova a utilizzare strumenti vintage. Molte vecchie macchine fotografiche sono ancora reperibili. “La mia l’ho pagata 13 dollari da Goodwill”, racconta la fotografa Paige Mercer.
Mentre alcune macchine fotografiche del XIX secolo possono essere difficili da trovare, le reflex a obiettivo singolo da 35 mm si trovano in tutti i negozi di seconda mano e in tutti quei punti di rivendita pieni di oggetti che aspettano di essere riscoperti. Ma la macchina fotografica è solo uno degli elementi che rendono alle immagini il loro tocco vintage. È importante considerare anche la pellicola.
“Se vuoi ottenere un vero aspetto vintage, dovresti utilizzare una di quelle vecchie fotocamere compatte precedenti agli anni ‘50 oppure una pellicola scaduta che abbia ormai qualche decennio”, consiglia Froula-Weber. “Io ho scattato con delle pellicole che hanno 60 – 80 anni.” Scattare su pellicola può essere molto costoso, ma se il numero di scatti è limitato, il fotografo sarà sicuramente più cauto e farà molta più attenzione prima di ogni fotografia. “Ogni fotografia [con la pellicola] è costosa”, racconta Mercer, “quindi devo misurare con cautela ogni scatto”.
Puoi sviluppare la tua pellicola in autonomia, ma nel caso della fotografia vintage è sempre consigliabile rivolgersi a uno studio che conosca a fondo la tecnologia e le tecniche. Per chi realizza fotografie vintage è molto importante essere in contatto con un laboratorio di fotografia che segua tutto il percorso durante la creazione di immagini in stile retrò. “Consiglio vivamente di trovare un laboratorio esperto e rimanere in contatto durante i lavori”, dice Mercer. “Consiglio anche di lasciargli delle foto di riferimento”.
Come realizzare un servizio di fotografia vintage
La fotografia su pellicola è meno immediata di quella digitale. Passa molto più tempo da quando regoli le impostazioni e scatti a quando vedi i risultati. Per questo, i fotografi vintage devono impegnarsi a interiorizzare le opzioni offerte dalla tecnologia moderna. “Innanzitutto bisogna conoscere molto bene la fotocamera con cui si lavora”, dice Froula-Weber. “Sicuramente all’inizio devi fare molte prove e tanti errori”.
Dato che la fotografia vintage abbraccia un’ampia gamma di tecnologie che risalgono al 1800 e arrivano fino al XX secolo, è molto difficile spiegare in modo univoco il funzionamento delle fotocamere in questi decenni. In generale, però, possiamo dire che le fotocamere più vecchie tendono ad avere un ISO più basso rispetto a quelle digitali.
“Avendo controlli di ISO, obiettivi, otturazione e apertura molto più lenti, le pellicole più vecchie sono progettate per processi più lenti”, dice Froula-Weber. “E questo è un fattore importante da ricordare”. Dato che la pellicola in passato era meno sensibile alla luce rispetto a oggi, i fotografi devono compensare il problema con un’apertura più ampia, una velocità di otturazione minore e luci più luminose, oppure con una combinazione di questi elementi. Durante un servizio vintage, tieni a mente le necessità della tua pellicola riguardo alla luce e il modo in cui questo influirà sul prodotto finale.
“Una buona pratica consiste nel misurare i toni medi”, dice Froula-Weber, consigliandolo indipendentemente dalla fotocamera vintage o dalla pellicola utilizzate. “Se non misuri bene i toni medi, rischi di ottenere un’immagine troppo spenta o magari sottoesposta”. Con l’esposimetro delle fotocamere più vecchie o misurando la luce per calibrare l’apertura e la velocità di otturazione necessarie, può essere utile utilizzare un esposimetro esterno portatile. Molte fotocamere dell’era pre-digitale non riuscivano a misurare la luce in autonomia.
Foto di Paige Mercer
I servizi vintage possono rivelarsi un bell’esercizio di fotografia creativa, soprattutto se provi a realizzare un’immagine che sembri davvero una foto antica. Vesti i modelli con abbigliamento retrò, fai posare i soggetti pensando alle attitudini delle persone di quell’epoca e trova la location giusta che ti riporti indietro nel tempo. Assicurati che gli smartphone e tutti gli altri accessori tecnologici non appaiano in foto e individua un posto che ricordi il XIX o il XX secolo.
“È importante anche inserire degli elementi senza tempo”, consiglia Froula-Weber. “Degli oggetti che non ricordino un periodo preciso ma che sono sopravvissuti negli anni”.
Un po’ di riferimenti storici possono essere d’aiuto. Froula-Weber consiglia di non esagerare con i vestiti, gli accessori e gli oggetti retrò. Vestire i modelli come se fossero Abraham Lincoln o delle conigliette di Playboy può essere un riferimento fin troppo specifico. “Devi cercare di non cadere nella banalità”, avverte, “pur giocando con le possibilità. Se i riferimenti al periodo storico sono velati e non esagerati, avranno un impatto di gran lunga migliore”.
Rendere digitali delle fotografie vintage
Dopo aver realizzato le tue fotografie vintage, devi condividerle con gli altri. Quando controlli e modifichi i risultati di un servizio vintage, potresti avere la tentazione di correggere o modificare troppo. Ma cerca di resistere alla tentazione: i bordi sfocati, i punti meno luminosi, i lense flare, le linee del movimento e i colori sgranati spesso rendono le foto vintage molto più interessanti. Se modifichi troppo questi elementi, la foto non avrà più un aspetto retrò.
“Se faccio delle modifiche, sono sempre minime”, dice Mercer. “Rendo qualche punto leggermente più caldo o schiarisco leggermente una parte scura. A volte aumento un po’ l’esposizione, ma i cambiamenti sono davvero minimi”.
Ripulire e regolare leggermente le foto in Adobe Photoshop è parte del flusso di lavoro di ogni scatto, ma un piccolo ritocco può portare grandi risultati nella fotografia vintage.
La fotografia vintage è un ottimo modo per esplorare la storia di questa arte. Le versioni passate della tecnologia fotografica ti aiutano a capire e apprezzare meglio l’origine delle fotocamere digitali e le possibilità offerte da obiettivi, sensori e luce.
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