Fotografare un paesaggio non è semplice. Ti trovi di fronte a una vista spettacolare, scatti e quando guardi il risultato la meraviglia che avevi sotto gli occhi non appare. Perché? Per scattare una buona fotografia di paesaggio non basta un clic: servono tempo e attenzione, perché occorre badare alla sua composizione, scegliere il taglio giusto, comporre l’immagine analizzando tutte le linee che la caratterizzano. Un’operazione complessa, che richiede riflessione, osservazione e spostamenti. Come spiegano in questa guida alcuni grandi fotografi di paesaggio americani: Naba Zabih, Jeff Carlson, Kilen Murphy, Samuel Nute, Derek Boyd.
La fotografia di paesaggio ha una storia antica, visto che porta avanti la tradizione dei dipinti di paesaggio che erano molto importanti nella cultura orientale, ma anche successivamente in quella europea. Dai quadri di Turner, che avevano per oggetto il mare fino alle vedute di Venezia firmate da Canaletto, la tradizione dell’immagine ispirata al paesaggio, naturale o urbanizzato, è sempre stata fondamentale per l’uomo e adesso è diventata importante anche nel settore della fotografia.
I paesaggi da ritrarre con la tua macchina fotografica sono davvero tanti e possono avere caratteristiche molto diverse. Ci sono ambienti naturali incontaminati che pretendono di essere immortalati, ma anche città, quartieri e insediamenti umani che possono suscitare ispirazione. Ecco in sintesi alcuni possibili paesaggi da ritrarre.
Una campagna punteggiata di fiori colorati, una distesa di dolci colline, il deserto e le sue dune: sono solo alcuni scenari naturali che sono stati cristallizzati per sempre dentro uno scatto da grandi artisti.
La fotografia di paesaggio cattura la natura e le migliori vedute ma può anche incentrarsi sui paesaggi artificiali, che sono stati realizzati dall’uomo, come le città o certi insediamenti industriali.
Un classico tema per i fotografi è quello del cielo di notte, con le stelle che gettano sui luoghi una luce diversa e li trasformano: spesso anche ripetere lo scatto di giorno e di notte diventa suggestivo.
Il mare che ha stregato la tavolozza di Turner continua a conquistare gli artisti e quindi anche i fotografi, con il suo movimento incessante, le onde spumeggianti, le linee delle navi all’orizzonte, da combinare dentro intrecci di luce e ombra.
Maestosa, impervia, minacciosa: la montagna, le sue pareti e boschi sono un soggetto interessante per chi vuole ritrarre la Natura in tutta la sua potenza e bellezza.
Alberi di diverse dimensioni, foglie che si inseguono creando piani sovrapposti di fronte al tuo sguardo, animali che fanno capolino dietro un tronco. Le foreste non sono finite nelle fiabe solo perché sono misteriose, ma anche perché sono bellissime da osservare e fermare in uno scatto.
La neve copre ogni cosa e la ammanta di forme nuove, che modificano il paesaggio in un modo unico. Per questa ragione la fotografia dei paesaggi invernali è affascinante e sempre diversa: tutta da scoprire.
Il cielo è il nostro limite, ma anche un’infinita possibilità, perché mutevole con i suoi colori, la luce che non rimane a lungo la stessa, le nuvole che modificano le forme di continuo: un soggetto che ha ispirato grandi maestri.
Se decidi di raggiungere una meta interessante per scattare delle fotografie ricordati che devi partire preparato. Come per ogni avventura, anche quella della fotografia di paesaggio richiede organizzazione, perché sarebbe davvero un peccato trovarsi nel luogo ideale, con la luce adatta e un’idea interessante per una foto e non poterla fare perché manca l’equipaggiamento. Ecco alcune cose assolutamente necessarie.
La macchina fotografica ideale è una reflex o una mirrorless full frame, perché consente una gamma dinamica più ampia, fondamentale nelle foto di paesaggio per le quali non si può avere alcun controllo sulla luce.
Un set di obiettivi per la fotografia di paesaggio comprende un ultragrandangolare per avvicinarti ai soggetti e mostrarne la grandezza; un obiettivo a distanza normale per fotografare gran parte dei paesaggi e un teleobiettivo per cogliere aspetti particolari. I professionisti usano obiettivi 14-24mm f/2,8, 24-70mm f/2,8 e 70-200mm f/2,8, mentre chi sta cominciando può puntare su obiettivi meno costosi e usare lenti come 16-35mm f/4, 24-120mm f/4 e 70-200mm f/4.
Si tratta di un accessorio fondamentale per chi si occupa di fotografia di paesaggio. Conviene acquistarne uno di buona qualità, che sia solido e resistente, ovvero omologato per almeno il doppio del peso dell’attrezzatura che intendi usare. Così vento e terreno instabile non metteranno a rischio il tuo lavoro.
Risulta essenziale avere a disposizione un sistema affidabile per scattare in remoto, perché fotografando spesso in condizioni di scarsa luce i tempi si allungano e anche il movimento minimo dello scatto può produrre un’immagine mossa. Il dispositivo può essere via cavo, con un pulsante wireless o tramite una app sul cellulare.
Per la fotografia di paesaggio i filtri sono fondamentali. Potrebbero bastarne tre: il filtro circolare polarizzatore, il filtro a densità neutra e quello a densità neutra graduata, che assolvono a diversi obiettivi.
Sembra una banalità, ma ricordati di controllare se hai batterie di ricambio nella tua borsa da fotografo, perché rimanere senza scorte in un luogo impervio e isolato sarebbe davvero sconveniente per il tuo progetto.
Ora che si lavora sul digitale si scatta molto di più e nel caso della fotografia di paesaggio questo è un beneficio, ma ovviamente servono riserve per poter continuare a sperimentare.
Se vuoi migliorare il tuo modo di fotografare il paesaggio ci sono alcuni suggerimenti che puoi seguire, forniti dai nostri esperti.
La prima cosa da fare quando fotografi un paesaggio è controllare la tua composizione, perché gli elementi coinvolti sono moltissimi e devono essere ben bilanciati. Si tratta di un gioco di equilibri che va studiato a tavolino, senza fretta, provando diverse prospettive.
Occorre creare un equilibrio: se la montagna crea una forma a triangolo, forse devi bilanciarla con una forma circolare sul lato. Non importa quanto bello sia un paesaggio: per renderlo in fotografia devi poterlo suddividere considerando le sue forme geometriche
Naba Zabih
Un’altra strategia può essere quella di usare la regola dei terzi, che prevede di suddividere mentalmente il mirino della macchina fotografica in una grata formata da due linee orizzontali e due verticali, equidistanti tra loro, in modo da avere nove riquadri. Il soggetto principale intorno al quale ruota la tua fotografia deve trovarsi lungo una delle linee o su uno dei punti di intersezione e in questo modo l’intera immagine starà in equilibrio.
Per evitare che lo scatto di un paesaggio risulti piatto e inespressivo, prova ad includere alcuni strati in primo piano lavorando sulla messa a fuoco. Come spiega il fotografo Samuel Nute, se si sta fotografando una catena montuosa, si devono cercare diversi strati di colori a contrasto, in modo che l’immagine abbia più profondità ovvero più vita. Spesso è l’introduzione di diversi elementi a dare profondità a una fotografia di paesaggio, oppure la scelta di un punto di vista inusuale.
Prova alcune variazioni ed esplora le tue opzioni. Forse c’è una piccola pozzanghera lasciata dalla pioggia della notte precedente: se ti abbassi molto e ti avvicini a quella pozzanghera, ti darà un bel riflesso delle montagne. Ci sono un sacco di opportunità diverse per mettere la macchina fotografica più in basso rispetto al terreno, salire più in alto e capire come catturare un’angolazione diversa anche se la scena è relativamente invariata
Jeff Carlson
La luce è l’elemento fondamentale per una fotografia, perché qualunque immagine perde qualità se la luce è sbagliata. Considera che è quando il sole è basso che si ha il momento migliore per la fotografia di paesaggio. Questo avviene perché i raggi arrivano di traverso e creano una luce morbida e calda, con ombre meno nitide e scure, oltre a colori meravigliosi. I momenti migliori della giornata sono dunque all’alba e al tramonto: non a caso queste fasce orarie vengono chiamati le golden hours, le ore d’oro.
Se hai intenzione di fotografare il paesaggio di giorno, tieni conto di questi elementi:
Se invece ti interessa un paesaggio notturno, le indicazioni cambiano così.
Le fotografie di paesaggio possono avere un panorama immobile, ma anche attraversato da un movimento, come un treno in corsa. Per catturarlo al meglio segui questi accorgimenti: sistema la fotocamera su treppiede, lavora da uno scatto remoto in modo che i tuoi movimenti non creino sbavature nello scatto, metti gli ISO a 100 e usa la modalità Raw. L’uso di un filtro a densità neutra potrebbe aiutare a diminuire la luce captata e consentire di realizzare lunghi tempi di posa, senza il rischio di una esposizione eccessiva.
Una volta eseguito lo scatto, si passa alla parte del ritocco e dell’editing, che nel caso delle fotografie di paesaggio è spesso determinante. Per lavorare su questo fronte puoi usare alcuni programmi come Adobe Photoshop o Lightroom, che ti permettono di correggere alcuni aspetti fondamentali.
La difficoltà nel fotografare un lago consiste nel fatto che occorre fotografare l’acqua. Per riuscirci al meglio puoi provare ad usare dei filtri a densità neutra, perché lasciano passare solo pochissima luce, il che sostanzialmente aumenta la lunghezza dell’esposizione e permette di rendere la superficie dell’acqua più liscia e omogenea
In genere una macchina fotografica reflex mette a fuoco i soggetti grazie ad un sensore che rileva gli elementi più grandi o più luminosi. Se usi la funzione manuale, puoi invece decidere su quale elemento della fotografia concentrare la tua attenzione, ma dipende da come hai deciso di comporre l’immagine.
Per fotografare la Natura conviene anzitutto non avere fretta. Occorre scegliere con attenzione il luogo, studiarne le caratteristiche, organizzare un appostamento e armarsi di pazienza. Bisognerà attendere l’ora ideale per la luce e magari anche il passaggio di uno stormo di anatre da incorniciare sullo sfondo di una montagna.
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