Oggi il lavoro a distanza è sempre più diffuso. Secondo le statistiche infatti il trend è cresciuto specialmente durante la pandemia. Nel 2019 in Italia i lavoratori che svolgevano lavoro da remoto erano solo il 4,8%. Lo scenario è cambiato negli ultimi anni interessando oltre 6,6 milioni di lavoratori nel 2020, scesi poi a 5 milioni nel 2021. Tuttavia, si prevede che la tendenza a lavorare a distanza diventerà una nuova normalità anche grazie al progresso tecnologico. Molte PMI, imprenditori e liberi professionisti sono ben disposti per via dei costi generalmente inferiori e maggiore flessibilità.
Ultimamente ne avrai sentito parlare spesso, fino a chiederti cos’è il telelavoro. Potremmo dire che oggi il termine più usato è lavoro da remoto, anche conosciuto come “remote work” o “smart working”. Questa metodologia di lavoro, già usata in passato ma diventata indispensabile con la pandemia, indica una situazione in cui il lavoratore svolge la propria professione lontano dalla sede, attraverso un computer, sfruttando tecnologie che gli consentono di lavorare da casa come se fosse in ufficio.
La routine giornaliera del lavoro da remoto è fatta di call, video riunioni e time management. È importante per chi svolge lavori in remoto gestire il tempo in maniera efficiente, evitando distrazioni che non si avrebbero se si lavorasse in ufficio. Tra le sfide più difficili vi è quella di mantenere motivazione e produttività, difficoltà condivisa anche da chi decide di diventare un lavoratore autonomo, che specialmente durante la pandemia si è reinventato.
In merito a ciò, si potrebbe fare confusione tra lavoro freelance e lavoro da remoto. Sebbene abbiano degli aspetti simili, la grande differenza è che il lavoro da remoto è una metodologia di lavoro, il lavoro freelance è invece una vera e propria tipologia di lavoro.
Il lavoro freelance infatti è proprio del lavoratore autonomo, una persona che è datore di sé stesso. Per esistere a norma di legge una professione da freelance deve essere regolata dall’apertura di una partita IVA con cui il lavoratore emetterà le fatture ai clienti che gli commissioneranno un determinato tipo di lavoro.
Il lavoro a distanza invece è una metodologia di lavoro. Possono lavorare a distanza anche lavoratori dipendenti, il cui rapporto di lavoro è regolato da un normale contratto. Anche il lavoro freelance può essere considerato lavoro a distanza, poiché nella maggior parte dei casi non prevede una sede fissa.
Lo sviluppo tecnologico ha fatto passi da gigante. Per questo è stato possibile che il lavoro a distanza fosse svolto in tantissimi settori.
Forse non lo sai ma esistono tantissimi lavori online da poter svolgere anche da casa. Il lavoro da remoto infatti è ampiamente utilizzato nel campo della tecnologia, tra i liberi professionisti come project manager, copywriter e proofreader, architetti e recruiter. Tuttavia, ci sono anche professioni svolte a distanza che fino a prima della pandemia non ti saresti mai aspettato. Stiamo parlando degli insegnanti, degli impiegati nell’amministrazione pubblica e privata, degli avvocati.
Insomma, il lavoro da remoto oggi può essere svolto in quasi tutti i settori. Restano perlopiù fuori le professioni sanitarie perché il contatto con i pazienti rimane fondamentale, e le professioni pratiche e manuali, dove il dipendente deve necessariamente recarsi alla sede di lavoro per svolgere un servizio o realizzare un prodotto.
Impiegati all’interno delle catene di supermercati, operai, cuochi o addetti alla manutenzione di opere pubbliche non potranno mai condurre il loro lavoro da remoto perché la presenza sul luogo è indispensabile per il corretto svolgimento della mansione.
Tra i lavori in remoto più diffusi che si possono fare anche freelance vi sono:
Studi e statistiche hanno dimostrato come sotto molteplici aspetti il lavoro a distanza abbia avuto effetti positivi sia dal punto di vista delle aziende che dal punto di vista dei dipendenti stessi.
Se ben gestito, il lavoro a distanza rende i dipendenti soddisfatti, felici e produttivi, e molti sono i benefici di cui i lavorati godono.
Il lavoro da remoto da casa ti permette di risparmiare il tempo per arrivare in ufficio, con la conseguenza di un beneficio in termini di costi di spese di trasporto. Se hai degli orari flessibili il lavoro da remoto ti permette di ottenere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata. Se devi andare dal medico o sbrigare una commissione urgente, puoi organizzarti in modo da non rinunciare alla giornata lavorativa e recuperare il tempo perso prima o dopo il tuo appuntamento.
Se hai degli orari di lavoro da rispettare nonostante lavori in remoto, sicuramente spenderai meno in pranzi fuori, snack e caffè durante le tue pause. Anche le aziende avranno costi inferiori: far lavorare a distanza i propri dipendenti fa risparmiare ad esempio sulle utenze o sul materiale d’ufficio.
Lavorare da casa permette a datori e dipendenti di poter indossare delle calzature o un abbigliamento più confortevole (se non sono in programma video riunioni). Anche l’ambiente impatta sull’umore e la produttività: un luogo di lavoro accogliente e familiare potrà solo che giovare all’attività lavorativa.
Il lavoro da remoto rende meno stressati i dipendenti, specie i pendolari costretti ogni giorno a fare i conti con traffico e disservizi vari. L’indice di assenteismo è stato inoltre notevolmente ridotto. Se subisci ogni giorno lo stress per un eccessivo controllo da parte dei tuoi superiori, lavorare a distanza da casa ti permetterà di lavorare senza stress e portare a termine il lavoro più serenamente.
Se da una parte il lavoro da remoto può apportare benefici, dall’altra, se non si è ben preparati, può portare alcuni svantaggi.
Gestire un team da remoto o un lavoro di gruppo a distanza in particolare può essere difficile se non si hanno opportuni strumenti di monitoraggio delle prestazioni. Organizzare con cadenza regolare delle video riunioni o elaborare dei report settimanali sull’andamento del progetto sono delle ottime soluzioni per tenere tutto sotto controllo anche se si lavora in remoto.
Molto spesso il personale non ha abbastanza competenza in ambito IT per poter lavorare a distanza. Le imprese quindi devono affrontare dei costi sia per formare all’uso delle nuove tecnologie, sia per procurarsi computer portatili aziendali da dare ai propri dipendenti, indispensabili per lavorare da casa.
Il lavoro da remoto per certi aspetti è comodo e stimolante ma molti dipendenti hanno lamentato nostalgia verso la modalità tradizionale perché permetteva loro di socializzare con i colleghi. Organizzare periodicamente degli incontri o delle attività di team building può essere una soluzione per mantenere alto lo spirito di squadra e contrastare il senso di isolamento.
Condividere dati online su cloud può essere rischioso se non ci si organizza preventivamente adottando un buon sistema di cyber security. Formare gli utenti spiegando loro le best practice per lavorare in remoto (accesso a sistemi e reti, gestione delle password, autorizzazioni concesse) è un modo per prevenire questo tipo di rischio.
Un imprenditore o un lavoratore autonomo che voglia iniziare a lavorare da remoto deve prepararsi affinché possa svolgere la propria attività nel miglior modo possibile. Se stai pensando di metterti in proprio e lavorare da casa, dovrai pensare a tutto: dall’assumere eventuali collaboratori alla gestione del team e dei rapporti con i clienti.
Per lavorare in remoto e avere successo è necessario stabilire delle linee guida che indichino aspettative e obiettivi da raggiungere e che promuovano una sana cultura del lavoro a distanza. È importante per le aziende che stanno pensando di fare una transizione completa verso il lavoro a distanza creare o rivedere una policy lavorativa ad hoc per questa metodologia.
Le linee guida riguarderanno gli strumenti software che si utilizzeranno, gli orari - o nel caso di uno smart working flessibile - le ore di lavoro necessarie giornaliere, come risolvere diversi problemi.
Puoi strutturare il tuo modello di policy lavorativa come un elenco di domande frequenti, per consentire a collaboratori e dipendenti una facile lettura e lavorare in remoto con successo.
Redigere simili linee guida porta diversi vantaggi:
Spesso è necessario assumere dei dipendenti che lavorino a progetti a lungo termine da remoto. Questa scelta può essere un modo per adattarsi a nuove necessità di business e di mercato che richiedano competenze specifiche o una profonda conoscenza di un territorio diverso dalla sede dell’azienda.
All’inizio può essere una nuova sfida da affrontare, specie per i colloqui da remoto. Tuttavia, l’assunzione a distanza semplifica la ricerca di talenti, perché chiunque possieda un collegamento a internet può essere un potenziale candidato.
Se stai cercando nuovi collaboratori o dipendenti, assicurati di:
Gestire un team è normalmente una sfida impegnativa. Gestire un team da remoto può essere ancora più difficile. Quando si svolge un lavoro a distanza e i dipendenti non possono lavorare fianco a fianco nello stesso ufficio, non puoi verificare che tutti siano operativi e collaborativi.
Le soluzioni per gestire un team da remoto sono diverse, tra le più utilizzate dalle imprese vi sono:
La grande diffusione in tutto il mondo del lavoro da remoto ha cambiato le abitudini di lavoro di tante persone. Oggi sempre più aziende hanno dovuto adattarsi alle esigenze del mercato adottando lo smart working in molti processi di business.
Nonostante le prime difficoltà dall’utilizzo di un nuovo modo di lavorare e di nuove tecnologie, i vantaggi sono apparsi subito ben chiari, per questo il lavoro da remoto non è solo una soluzione temporanea per far fronte alla pandemia, ma è destinato a far parte della cultura aziendale di molte imprese.
È probabile infatti che il lavoro in modalità mista venga mantenuto anche perché per le aziende è difficile trovare risorse altamente competenti. Il lavoro da remoto può far nascere un rapporto lavorativo tra aziende e professionisti molto distanti tra loro.
Il lavoro a distanza inoltre ha un impatto positivo sul clima e l’ambiente: meno persone devono recarsi ogni giorno a lavoro, meno emissioni ci saranno. Questo avrà un impatto positivo sui trasporti, i consumi e le economie urbane.
Insomma, il futuro del lavoro da remoto dipenderà dalle imprese: sicuramente quelle private lo vedono come un’opportunità sotto tanti aspetti, in primis quello dei costi ridotti a parità di servizio e qualità. Differente è invece il caso delle aziende pubbliche, dove la carenza di competenze IT ha reso difficoltoso la transizione al digitale comportando inefficienze nei servizi.
Un progressivo passaggio al digitale sarà però conseguenza diretta della rivoluzione digitale, quindi, con tutta probabilità nel futuro si vedrà il lavoro da remoto sempre più integrato nella nostra società.
Chi lavora da remoto ha sicuramente bisogno di un computer e di una buona connessione a Internet per connettersi con i colleghi, a un server aziendale o a un cloud per condividere i file, fare video riunioni e inviare e ricevere mail. È importante anche dotarsi di arredamento d’ufficio adeguato a lavorare parecchie ore in modo confortevole. Potrebbe essere necessaria anche una buona formazione sulla tecnologia da usare.
Se ben gestito il lavoro in remoto può apportare benefici alla qualità di vita dei lavoratori. Chi lavora a distanza ad esempio risparmia molto tempo in termini di spostamenti casa-lavoro, inoltre pendolarismo e congestione della rete stradale concorrono giornalmente a aumentare i livelli di stress dei lavoratori. Il lavoro a distanza elimina del tutto queste dinamiche e anzi permette di incastrare più facilmente impegni personali e lavorativi, impattando positivamente anche sull’ambiente.
Oltre a competenze tecniche informatiche (ad esempio sull’utilizzo di specifici software) è necessario sviluppare capacità di time management e autonomia gestionale, per contrastare il rischio più alto di potenziali distrazioni mentre si lavora da casa. Chi lavora in remoto inoltre deve possedere ottime doti comunicative, sia verbali che visive e un mindset flessibile.
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