Impara a formattare un copione da professionista.

La formattazione di un copione può spaventare, ma con questi suggerimenti di una sceneggiatrice esperta potrai iniziare a scrivere il prossimo successo di Hollywood.     

Persona che lavora a un copione sul computer

Il formato dei copioni risale alle origini del film.

Le regole di formattazione specifiche seguite oggi dagli sceneggiatori per la scrittura di un film sono le stesse di quando nelle sale è uscito Via col vento. Il copione è il punto di partenza per la stesura dello script delle riprese, necessario perché regista, attori e tutta la troupe possano svolgere il proprio lavoro, quindi deve corrispondere a un formato definito e regolare.

 

Gli strumenti del mestiere.

“Per scrivere un copione si possono usare molti strumenti diversi”, dice la premiata sceneggiatrice Caitlin McCarthy. “Esistono software gratuiti o a pagamento, ma Final Draft è lo standard del settore”.

       

I modelli o i software di sceneggiatura impostano automaticamente il margine sinistro della pagina a 1,5 pollici e quello destro a 1 pollice per le descrizioni dell’azione, a 3,7 pollici da sinistra per i nomi dei personaggi che parlano e a 2,5 pollici da sinistra per i dialoghi. Selezionano inoltre il carattere Courier, corpo 12, che è il font per eccellenza dei copioni.

       

Fin dalla prima pagina devi ispirare fiducia e professionalità. “Non giocare con il font”, consiglia McCarthy. “Niente Comic Sans. O Papyrus. Ai produttori piace Courier corpo 12: non cambiarlo”. 

 

Presentare la scena.

Ogni scena di un copione inizia con un’intestazione o “slugline” scritta in maiuscolo. Qui sono indicate le informazioni principali sul luogo e sul momento in cui si svolgono i fatti per permettere a direttore e designer delle luci di pianificare e creare una storyboard delle riprese.

       

L’intestazione della scena specifica innanzitutto se ci si trova all’interno (abbreviazione “INT.”) o all’esterno (“EST.”). Poi indica il luogo, ad esempio “CASA DI JOHN”. Se altre scene si svolgono in parti diverse della casa di John, puoi precisare aggiungendo più informazioni dopo un trattino: “CASA DI JOHN - CUCINA”. Chiudi la slugline indicando il momento della giornata.

       

Alla fine, la slugline di una scena ambientata nella cucina di John durante il giorno sarà composta così:

   

      INT. CASA DI JOHN - CUCINA - GIORNO

       

Dopo l’intestazione, usa i seguenti strumenti per completare il resto della scena:

 

Righe di azione

Sono scritte al presente e descrivono le azioni dei personaggi. Sono anche utilizzate per presentare i personaggi. I loro nomi sono scritti in maiuscolo e sono seguiti da una breve descrizione esplicativa quando fanno la loro prima comparsa, ad esempio:

       

      JOHN (30 anni, alto, in un vecchio accappatoio) entra in cucina e sbadiglia.

     

Dialoghi

Quando uno dei personaggi parla, il suo nome è scritto in maiuscolo in una riga ed è seguito dalla battuta nella riga sottostante. Se il personaggio che parla non compare sullo schermo, si può aggiungere la dicitura “FC” (per “fuori campo”) tra parentesi vicino al nome. Se questo personaggio fuori campo è la voce narrante, la dicitura da aggiungere è invece “VO” (per “voiceover”).   

       

Note esplicative

A volte è necessario aggiungere una nota contestuale riguardo al modo in cui un personaggio interpreta una battuta. Magari vuoi indicare che il tono è sarcastico, oppure che parla in un’altra lingua tradotta nei sottotitoli. Puoi aggiungere questi dettagli in una nota descrittiva tra il nome del personaggio e la battuta.

       

Transizioni

Dopo aver terminato una scena, scrivi la slugline di quella successiva e continua. Ma se hai in mente una transizione particolarmente coinvolgente, come quelle che si possono creare in Adobe Premiere Pro, puoi indicarlo sotto l’ultima riga della scena, allineandoti al margine destro della pagina.

       

Per segnalare un taglio specifico, ad esempio un match cut, che collega un elemento visivo di una scena a un elemento diverso di quella successiva, scrivi “MATCH CUT TO”. Se vuoi suggerire che è trascorso molto tempo tra una scena e quella seguente, puoi scrivere “FADE OUT” dopo l’ultima riga della prima e “FADE IN” prima della slugline della seconda.

 

Una pagina alla volta.

Se formattata correttamente, ogni pagina di copione equivale a circa un minuto di film. Dato che lo spazio è prezioso, per gli sceneggiatori è importante scegliere ogni parola con attenzione.

       

“Se scrivi descrizioni dell’azione e dialoghi, in genere in ogni pagina ci stanno forse 55 righe”, spiega McCarthy. “Meglio non esagerare. Lo spazio a disposizione è limitato perché in genere un copione è lungo da 90 a 120 pagine. Più di 120 pagine sono troppe per un film”.

       

Per tenere il numero di pagine sotto controllo, ricorda che stai scrivendo per un supporto visivo. Se possibile, usa l’azione per trasmettere un messaggio al pubblico, e non spiegarlo nei dialoghi, che occupano più spazio.

 

“Ogni parola di un dialogo deve meritare di essere sulla pagina”, spiega McCarthy. “Non includere ciò che non ha motivo di essere incluso”.

 

Cosa non scrivere.

La formattazione del copione riguarda non solo cosa scrivi, ma anche cosa non scrivi. Potresti avere la tentazione di includere ogni dettaglio del film che hai immaginato, ma è meglio limitarsi ai fondamentali, cioè cosa fanno e dicono i personaggi in ogni scena.

       

“Molte persone che iniziano a scrivere sceneggiature pensano di dover dirigere la videocamera”, afferma McCarthy. “Non è una tua responsabilità pensare alle inquadrature o descrivere il modo in cui viene pronunciata ciascuna battuta. È una cosa che fa impazzire regista e attori”.

       

Inoltre, è bene non utilizzare troppo artifici come voci narranti e flashback, che a volte rompono la sequenza del copione e rendono più difficile seguire il filo della storia.

Persona seduta su un sedile della metropolitana che legge un copione

Non smettere mai di leggere.

“È impossibile padroneggiare del tutto l’arte della sceneggiatura. Si rimane sempre studenti”, ricorda McCarthy. “Continua a leggere copioni, e non solo quelli ben fatti. Leggi anche quelli scadenti per capire cosa sbagli. I software si occupano della formattazione e della spaziatura, ma le parole sulla pagina dipendono da te”. 

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