In questa guida conosceremo il bracketing fotografico, una tecnica piuttosto particolare che combina i settaggi dello scatto per offrirti delle prospettive davvero fantastiche. Scopriamo quali sono i tipi di bracketing in fotografia, perché è utile affidarsi a questa tecnica e quando è opportuno utilizzarla.
Foto di ragazza in posa scattata con settaggi differenti.
Il bracketing è una tecnica di ripresa fotografica che consiste nello scattare più immagini allo stesso soggetto, cambiando di volta in volta il settaggio delle impostazioni. Solitamente il bracketing riguarda la modifica dell’esposizione: una foto si scatta con l’impostazione automatica e le altre due variandone il valore, aumentandolo e diminuendolo.
Questo crea una sorta di range dinamico della scena che impone anche un cambiamento nelle impostazioni di esposizione, per cogliere il ritmo cromatico nel migliore dei modi possibile.
Foto HDR con il Castello di Spilberk sullo sfondo.
Per comprendere al meglio il funzionamento di questa tecnica fotografica devi conoscere quali sono le impostazioni della fotocamera che determinano il valore dell’esposizione e cioè: l’apertura, la velocità dell’otturatore (shutter speed) e gli ISO. Regolando una di queste variabili, otterrai uno scatto sempre diverso.
1. L’apertura del diaframma. Controlla la quantità di luce che entra nella fotocamera. Un eccesso di luce ti darà una foto sbiadita mentre poca luce una foto molto scura. Regolare l’apertura del diaframma in buone condizioni di luce servirà a darti il livello di esposizione che desideri. Va da sé che se scatti foto in condizioni di luce scarsa, un’apertura del diaframma più ampia ti permetterà di raccogliere quanta più luminosità possibile.
2. Velocità dell’otturatore. Lo shutter speed è l’impostazione dell’esposizione che dovresti regolare per primo, se possibile. Puoi rendere questo passaggio più semplice magari scattando su un treppiedi e con un soggetto fermo. Tuttavia, nelle scene con soggetti in movimento potresti non avere la giusta flessibilità per impostare la velocità dell’otturatore per ottenere foto bracketing. In questo caso ti consiglio di lavorare sugli ISO.
3. ISO. Un bracketing ad ISO elevati è sempre una buona idea se vuoi andare sul sicuro ed evitare di far saltar fuori alte luci, in situazioni difficili. Tuttavia non è sempre facile ed utile regolarlo, perché modificando gli ISO i tuoi scatti avranno per ogni valore di ISO diversi livelli di qualità. Tieni presente, infatti, che un HDR con diversi scatti ISO non sarà di gran lunga migliore di una singola immagine in termini di qualità.
Una mangrovia fotografata dopo il tramonto con esposizione lunga.
Il principale vantaggio della tecnica fotografica bracketing è sicuramente quello di ottenere una corretta esposizione e quindi di avere l’immagine che desideravi. Le fotocamere tendono, in situazioni di scarsa luminosità, a sovraesporle rendendo quindi la scena eccessivamente luminosa e, al contrario, a sottoesporre quelle più chiare, di fatto scurendole. In definitiva il bracketing si usa per non correre il rischio di avere una misurazione dell’esposizione che non corrisponda alla realtà che vedono i nostri occhi.
Il bracketing è quindi anche utile per scattare foto con una corretta esposizione e riprendere quanti più dettagli possibile dalle zone meno luminose e da quelle più illuminate. Poi, si fondono insieme, in post-produzione, per poter scegliere quale esposizione sia garante di un buon risultato.
Il bracketing è una tecnica a basso rischio ma ad alta ricompensa. Sebbene tu sia sicuro dei vari settaggi della tua macchina, nessuno è giudice perfetto in termini di esposizione, perché la fusione di una serie di immagini va ben oltre la semplice esposizione. Quando effettui più scatti focalizzati in punti diversi, è possibile combinare le parti migliori di ciascun scatto, in post postproduzione, ottenendo un risultato nitido.
Foto del tempio Sirindhorn Wararam Phuproud all'alba scattata con esposizione lunga.
Vediamo adesso come puoi utilizzare questa tecnica fotografica e quali sono i tipi di bracketing.
Cielo stellato scattato con esposizione lunga.
Ora che inizi ad avere familiarità con le basi del bracketing ti mostro qualcosa che potrà tornarti utile indipendentemente dalla tua fotocamera.
Foto di un lago scattato con esposizione lunga.
Vediamo insieme alcuni casi in cui è opportuno utilizzare la tecnica di bracketing e altri in cui sarebbe meglio non farlo. Come hai avuto modo di comprendere arrivando fin qui, questa tecnica è utile per ottenere una foto con esposizione corretta.
È opportuno ricorrere a questo espediente se:
Perciò il consiglio principe è quello di usare questa tecnica con soggetti statici e con un supporto, come il treppiede, che tenga ferma la tua camera. Il risultato, legato ad una esposizione corretta, è sicuramente anche quello di avere immagini dall’aspetto naturale e ben bilanciato in termini di luci ed ombre ma anche di toni cromatici intermedi. Inoltre con questa modalità sarai favorito nel cautelarti da eventuali errori e centrare la foto perfetta.
Nel caso di una soggetto in movimento, come esempio della foto qui in basso, potrai fissarne almeno 3 diversi e comporre la tua foto in postproduzione per darle uno speciale effetto di movimento. Tuttavia, pur essendo un’ottima tecnica, non è necessario utilizzarla sempre perché in alcune situazioni potrebbe addirittura essere dannosa. Se stai riprendendo qualsiasi tipo di scena con un’alta gamma dinamica, indipendentemente dalle tue intenzioni di fondere le immagini in postproduzione, ti consiglio di inserire comunque il bracketing. In questo modo riuscirai ad inchiodare l’esposizione. Questo è valido, ad esempio, per gli scatti di fotografie all’alba o al tramonto. In altre situazioni di luce più naturale, potresti non aver bisogno di utilizzare questa tecnica perché lo scatto potrebbe essere soddisfacente già con alcune semplici regolazioni di parametri.
Ragazza sdraiata sulla sabbia immortalata con doppia esposizione.
Utilizzare la tecnica fotografica del bracketing può essere molto utile se ci troviamo in una condizione per cui il soggetto che vogliamo immortalare non sia totalmente ben esposto alla luce. Fondamentalmente questo tipo di tecnica aiuta a trovare lo scatto con l’esposizione migliore, ma non solo. Se, per esempio, una parte del soggetto che stai inquadrando si trova completamente illuminato mentre un’altra parte appare sottoesposto, con la tecnica del bracketing riuscirai ad ottenere le stesse inquadrature con effetti differenti. Alla fine potrai scegliere quella che ti sembra meglio esposta oppure combinarne 2 o più per correggere le esposizioni che nel singolo scatto ti sembrano distorte. In definitiva sbizzarrisciti con il bracketing se stai cercando di ottenere la migliore esposizione o se ami giocare con i contrasti di luce per creare scatti sensazionali.
Anche se può sembrare complicato, il bracketing può essere un espediente abbastanza semplice nell’utilizzo, grazie alle funzioni ed alle impostazioni delle fotocamere DSLR. Infatti è abbastanza facilitato dalle nuove funzioni tecnologiche. La maggior parte delle fotocamere ha, infatti, una funziona chiamata AEB o Bracketing Automatico dell’esposizione che ti permette di scattare più foto con un solo click dell’otturatore. Con la funzione BKT (braketing) invece potrai scegliere quante fotografie scattare ed anche l’intervallo d’esposizione.
Sul bracketing e l’HDR nascono spesso alcune incomprensioni perché si è tentati a crederli come fossero la stessa tecnica. L’HDR è una tecnica di postproduzione mentre il bracketing è la tecnica di scatto che lo rende possibile. Sono dunque due cose diverse che coesistono, come se fossero il prima e il dopo dei tuoi scatti. Mentre con l’HDR è necessario fondere più immagini con valori di esposizione differenti, con il bracketing hai scatti diversi con valori diversi. Per questi potrai o scegliere il migliore o fonderli in post-produzione.
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